
Luciano ed Elisabetta: dal sì di una famiglia a un cammino continuo
Per l’associazione Famiglie per l’accoglienza si apre un tempo di passaggio. A novembre, infatti, sono previsti i rinnovi delle cariche nazionali e locali: un avvicendamento naturale che segna il desiderio di dare spazio a nuove energie e prospettive.
Luciano, che ha guidato per anni la realtà locale di Firenze e della Toscana, racconta con serenità questa fase: «Era giusto pensare a un rinnovamento, aprendo a persone nuove. È stato un percorso maturato già da tempo e condiviso con tanti amici. Oggi la responsabilità passa ad Adriano Di Sisto, padre adottivo e affidatario di tre figli a Monte San Savino, e a Daniela Mauro, madre di una famiglia adottiva di Firenze. Con loro l’associazione continuerà la sua storia, arricchendosi del loro temperamento e della loro esperienza».
Gli inizi: una provocazione inattesa
La storia di Luciano ed Elisabetta con Famiglie per l’accoglienza inizia più di trent’anni fa, quasi per caso. Dopo un periodo di lavoro a Roma, la coppia era tornata a Firenze con la nascita del secondogenito, nel comune di Bagno a Ripoli, dove operava come amministratore parrocchiale don Giovanni Paccosi.
Nel 1991, su una rivista, lessero un piccolo annuncio: si cercavano famiglie disponibili ad accogliere ragazzi provenienti dall’Albania, sbarcati in Puglia. «In realtà quell’iniziativa non si concretizzò – ricorda Luciano – ma fu per noi una provocazione. Ci mise in moto». Quel passo li portò a Milano, al contatto con l’associazione e con famiglie già impegnate nell’accoglienza. Poco dopo arrivarono i primi affidi: un neonato nigeriano di tre mesi e, successivamente, una bambina marocchina.
«Abbiamo capito subito – racconta – che da soli non si può affrontare una avventura del genere. Vedevamo famiglie vivere una libertà che ci stupiva. Nel 1991 partecipammo a un incontro con don Giussani a Milano: tornando a casa dissi che avevamo incontrato persone che vivevano cose che non avrei mai immaginato possibili, una vita affidata a qualcosa di più grande».
L’accoglienza che plasma la vita
Negli anni l’accoglienza è diventata per la famiglia un cammino continuo, sempre diverso. Non solo bambini piccoli, ma anche adolescenti e giovani adulti hanno trovato posto nella loro casa.
«L’accoglienza – spiega Luciano – non è mai uguale. Non esiste un giorno identico all’altro. I progetti ci vogliono, ma poi è la realtà che ti guida. Ogni volta sei chiamato a cambiare, a smussare gli angoli, a lasciarti plasmare. Don Giussani parlava della condiscendenza».
Così sono arrivate esperienze diverse e sorprendenti: una diciottenne che studiava danza moderna, piena di domande e desiderosa di capire le ragioni della vita; una ragazza di 24 anni, con difficoltà abitative, che ogni sera li costringeva a dare ragione della loro fede; due fratelli di 9 e 11 anni, segnati da un passato doloroso, accolti insieme con il consenso dei tre figli naturali.
Questi ultimi, in particolare, hanno segnato la loro storia familiare. Oggi la sorella vive ancora con loro, mentre il fratello, compiuti i 18 anni, ha scelto di tornare a vivere con la madre. «Non è colpa di nessuno – spiega Luciano – siamo tutti inadeguati. Ma sappiamo che il tempo è di Dio e che Lui farà maturare il bene seminato. Questo ragazzo aveva incontrato il cristianesimo proprio attraverso la nostra vita, aveva chiesto la Comunione e la Cresima, si era impegnato in GS. Ricordo che nel giorno della Prima Comunione disse che quello era il giorno più bello della sua vita. Portava in sé una domanda grande, come quella che oggi resta nel cuore di sua sorella: io ci sono, ma potevo non esserci. Qualcuno mi ha voluto. Voglio scoprirlo nella mia esperienza».
Una comunità che sostiene
Con il passare del tempo, l’esperienza di Luciano ed Elisabetta si è intrecciata sempre più con la vita dell’associazione, che da Firenze si è allargata ad altre città toscane. «Abbiamo organizzato percorsi formativi pubblici – racconta – incontrando tantissime persone. I numeri non sono mai stati un problema: come ci disse la presidente nazionale Alda Vanoni, l’importante è custodire l’esperienza. Da lì è sempre nato un riverbero di bellezza».
Famiglie per l’accoglienza è diventata così una rete di sostegno reciproco, un punto di riferimento per tante coppie che si sono aperte all’adozione o all’affido. Non si tratta di “risolvere problemi”, ma di vivere insieme una promessa di bene.
Una vocazione che si rinnova
Ripensando al cammino percorso, Luciano non nasconde le difficoltà e gli errori, ma sottolinea come proprio dentro le fragilità si sia rinnovata la vocazione matrimoniale: «Ogni accoglienza ha rimesso in moto la nostra vita. Quando sembrava che tutto fosse tranquillo, arrivava una proposta che ci obbligava a ripartire. L’accoglienza non è teoria, è carne. È dire sì a ciò che ti viene incontro, senza pretesa di avere tutto chiaro. È accompagnare una persona verso il suo compimento, con i tempi e i modi che il Signore decide».
Oggi, mentre l’associazione si prepara a un cambio di responsabilità, Luciano riconosce che l’esperienza vissuta non è stata una conquista personale, ma un dono ricevuto: «Questa storia non è nostra, ci è stata affidata. Noi siamo stati solo destinatari di una preferenza. È per questo che possiamo affidare il futuro ad altri, certi che ciò che è stato seminato continuerà a crescere. Dentro ogni accoglienza abbiamo intravisto una bellezza che va oltre le difficoltà. Per questo possiamo dire: sì, ne è valsa la pena».
Il futuro prossimo
In attesa del rinnovo delle cariche, c'è un anno sociale da iniziare e come sempre l'associazione comunica le sue attività con un pellegrinaggio che si terrà domenica 19 ottobre presso il Santuario di Santa Maria delle Vertighe, Monte San Savino in provincia di Arezzo. Il programma prevede: ore 11.00 ritrovo al parcheggio sotto il Santuario; ore 11.30 Rosario in cammino fino al Santuario; ore 12.15 testimonianza; ore 13.15 pranzo al sacco; ore 15.00 Messa; ore 16.30 conclusione. Iscrizioni entro venerdì 17 ottobre al link: https://forms.gle/d15PMHGdS7bsG35D6.
Sono anche aperte le iscrizioni al nuovo anno. La campagna è aperta. L’iscrizione è personale (20 euro ordinario, 30 euro amico, 50 euro sostenitore) e può essere fatta on-line sul sito dell'associazione https://www.famiglieperaccoglienza.it/sostieni/iscrizione/ oppure durante i gesti dell'associazione.

