
Il ricordo di Mimmi Cassola: l'arte di una vita, tra bellezza e fede
Mimmi Cassola è un nome che evoca immediatamente delicatezza, profondità e uno sguardo verso l’infinito. Artista poliedrica e figura discreta del panorama culturale italiano, la sua opera riflette una tensione costante verso il senso della bellezza, intrecciata a una profonda spiritualità.
Sono i tratti emersi nel corso di un incontro in sua memoria che si è tenuto alla Libreria universitaria Campus di Novoli, a sei mesi dalla sua scomparsa, avvenuta a Firenze lo scorso 29 agosto. Una commemorazione voluta dai suoi amici che le hanno dedicato testimonianze e letture sulla sua vita di scrittrice, pittrice e traduttrice nonché sul suo percorso di vita e letteratura.
Originaria della Toscana, era nata a Volterra nel 1940, Mimmi si era trasferita a Milano durante l'adolescenza, dove aveva frequentato il Liceo Berchet e si era laureata in lettere moderne. Fu allieva di don Luigi Giussani, con il quale instaurò un profondo legame che influenzò significativamente la sua vita e la sua opera.
Mimmi era nipote dello scrittore Carlo Cassola, una figura di spicco nella letteratura italiana del XX secolo. Questo legame familiare ha inciso sul suo percorso letterario, portandola a pubblicare numerosi romanzi, molti dei quali editi da Jaca Book.
La sua produzione letteraria, infatti, comprende 18 romanzi. L'ultimo, disponibile in libreria, s'intitola “Franz” ed è datato 2013 dopo essere rimasto nel cassetto per oltre trent'anni. Pubblicato dalla Sef, presente all'incontro con l'editore Massimo Ciani, è considerato uno dei suoi lavori più intensi e maturi. La storia ruota alla figura di un uomo, indagando temi come la memoria e il rimpianto, la solitudine e il desiderio di redenzione, la fragilità e la gioia dell'innamoramento.
Come ha ricordato la sua amica, Antonella Maraviglia, oltre alla sua attività di scrittrice, Mimmi ha svolto un ruolo fondamentale come traduttrice, contribuendo a far conoscere in Italia autori di rilievo. Su incoraggiamento di don Giussani, intraprese la traduzione delle opere di Charles Péguy ma anche del famosissimo “Miguel Manara” di Oscar Milosz.
La sua espressione artistica si è arricchita anche attraverso la pittura completando un percorso creativo già ricco e diversificato. I suoi quadri si concentrano su scene di vita quotidiana, elementi naturalistici e composizioni astratte, con un legame nemmeno tanto nascosto con la sua attività di scrittura e con l'obiettivo di indagare l'animo umano e cercare significati profondi.
Per Mimmi, l’arte non era solo un mezzo espressivo, ma una strada privilegiata per testimoniare la presenza di Cristo nella realtà. Grazie agli insegnamenti e alla guida spirituale di don Giussani, Mimmi comprese come la sua creatività potesse essere messa al servizio di una missione più grande: comunicare al mondo la speranza e il senso di appartenenza a qualcosa di eterno.
Il legame con il fondatore di Comunione e Liberazione è stato un punto di svolta nella sua vita. Don Giussani, con la sua capacità unica di dialogare con il cuore delle persone, seppe cogliere in Mimmi una sensibilità artistica che poteva essere orientata verso l’assoluto. “La bellezza è il riflesso della verità", diceva spesso e questa frase potrebbe sintetizzare il cuore dell’opera di Cassola.
L’amore per Firenze e la Toscana, dove era tornata nel 1978 per stabilirsi vicino San Miniato al Monte, permise a Mimmi di lasciare un’eredità unica. Le sue opere non si limitano a rappresentare il mondo, ma invitano a contemplarlo con occhi nuovi, scoprendo la traccia di un amore infinito che si cela anche nei dettagli più semplici.
Lo ha sottolineato anche il giornalista Antonio Lovascio che salì a San Miniato per andarla a intervistare. Un incontro durato tre ore in cui i due parlarono di tutto, dalla letteratura alla pittura, fino al suo rapporto con il Giuss. La conversazione divenne un articolo su Toscana Oggi che poi è stata anche l'ultima occasione in cui Mimmi si palesò pubblicamente.
Grazie anche ai brani cantati e suonati da Tommaso Baviera, ci siamo ricordati che l’arte della Cassola nasceva dall’intreccio tra il visibile e l’invisibile, tra la terra e il cielo, tra l’umano e il divino. Mimmi ci insegna ancora oggi che la vera bellezza è quella che sa parlare al cuore, risvegliando in ognuno il desiderio di infinito.