giovedì 9 marzo 2023
2.500 docenti e alunni corrono verso la verità insieme a Italo Calvino

Cosa spinge 2.500 docenti e alunni di tutta Italia a riunirsi per tre giorni e a riflettere su Italo Calvino? La domanda sorge spontanea leggendo i numeri della ventiduesima edizione dei Colloqui Fiorentini che si terranno dal 16 al 18 marzo presso il Palazzo Wanny di Firenze.

La risposta l’ho trovata in Diesse, acronimo di didattica e innovazione scolastica, ossia il Centro per la formazione e l’aggiornamento che si trova nel capoluogo toscano.

Cos’è Diesse? Una compagnia di insegnanti all’opera, cioè docenti di ogni ordine e grado mossi da due esigenze fondamentali: riscoprire il valore del lavoro per l’unità della persona e contribuire all’arricchimento dell’offerta formativa delle scuole italiane che, come tutti ormai sappiamo, sono davanti alle note e crescenti problematiche culturali, didattiche, pedagogiche e istituzionali che vanno sotto il nome di “emergenza educativa”.

Per favorire la realizzazione di questo compito i docenti si sono associati nel 1996, facendo crescere una “presenza” nella scuola che ha potuto proporre una possibilità nuova di insegnamento e che si è progressivamente articolata in nuclei di insegnanti – Comitati Didattici, creando ambiti stabili di lavoro e realizzando iniziative che coinvolgono studenti e docenti a livello cittadino, regionale e nazionale.

Tra i fiori all’occhiello di Diesse ci sono sicuramente i Colloqui Fiorentini che quest’anno saranno dedicati appunto a Calvino, uno dei maggiori scrittori del secondo Novecento che è sepolto in Toscana e quest'anno avrebbe compiuto cento anni. Il programma della tre giorni è molto ricco e articolato ma tutto partirà da due domande fondamentali: c’è qualcosa che inferno non è? C’è qualcosa che possiamo vedere, riconoscere, amare “e farlo durare, e dargli spazio”, come scrive l’autore nel finale del suo capolavoro “Le città invisibili”?

Domande forti che suonano come provocazioni alla vigilia di questo appuntamento inserito “nell’inferno della guerra in Ucraina, dello smarrimento e dell’angoscia per il terremoto in Siria-Turchia; nell’inferno di una crisi economica e sociale, che ne nasconde una ancora più profonda, personale di tanti nostri giovani, causata da anni di pandemia e lockdown; nell’inferno della solitudine e del senso di vuoto che prende tanti nostri studenti, ma anche tanti adulti, solo esasperato dal Covid, ma che covava già dentro le menti e i cuori”.

Per le scuole che hanno aderito c’è evidentemente qualcosa di inaudito, di emozionante, che una volta trovato non si vuole lasciare più: la scoperta appassionata e profonda della propria umanità nell’incontro con le parole dei grandi autori. Quest’anno i Colloqui saranno sulle tracce di Calvino e della sua inesausta curiosità per la vita, per la sua complessità, per le sue infinite sfumature; per tutti i momenti in cui si spalanca la porta della profondità, come un invito ad andare al fondo, una sfida alla nostra libertà, alla nostra intelligenza, alla nostra sensibilità.

“È verso la verità che corriamo, la penna e io…”. Questa la sfida, in questo nostro mondo fluido, in questo tempo fatto di incertezze: può la letteratura, la penna dello scrittore indicare una via di uscita dal labirinto? Un punto di fuga verso l’ordine segreto del mondo? È su tutto questo che docenti e studenti lavoreranno durante l’appuntamento che da oltre due decenni scava un solco nella scuola italiana, segnandola con una traccia di umanità, di cultura, di incontro; di incontro fra due mondi che di solito sembrano così diversi e distanti, quello dei docenti e degli studenti, qui invece impegnati insieme nell’appassionante cammino di scoperta delle reali dimensioni della propria umanità.

Per comprendere la portata di questo che è molto di più di un semplice convegno di letteratura italiana nazionale per le scuole superiori di ogni ordine bisogna andare alla cifre. Alla XXII edizione hanno aderito 122 scuole da tutte le regioni d’Italia, per un totale di 2.519 iscrizioni (253 docenti e 2266 studenti). L’iniziativa si giova della collaborazione degli studenti dell’Istituto Tecnico per il Turismo “Marco Polo” di Firenze, che svolgono in alternanza scuola-lavoro il servizio di accoglienza. Si segnala inoltre la partecipazione del Colégio de S. José – Ramalhão – Sintra, distretto di Lisbona in Portogallo.

In questi anni l’esperienza di Diesse ha dato vita a tante altre iniziative oltre a quella dei Colloqui Fiorentini. Ci riferiamo a Performance d’Autore, ScienzAfirenze, LibrAperto e Le Vie d’Europa. Per quanto riguarda quest’ultima, è a J. R. R. Tolkien la diciassettesima edizione del convegno interdisciplinare che si terrà venerdì 31 marzo 2023, presso il Teatro Aurora di Scandicci a partire dalle ore 9,15.

Edizione finalmente in presenza dopo ben tre anni di streaming forzato dalla pandemia.

865 docenti e studenti delle scuole secondarie di primo grado di 8 regioni italiane, che si sono confrontati con i testi di un autore fra i più amati della letteratura, potranno incontrarsi a Firenze e dialogare fra loro.

Si è trattato di un lavoro interdisciplinare – Italiano, Inglese, Arte, Tecnologia, Musica – che ha permesso agli studenti di utilizzare in modo intelligente e proficuo i mezzi messi a disposizione delle moderne tecnologie per realizzare ottime produzioni in italiano e in inglese, nonché elaborati d’arte, necessari per poter partecipare al Convegno. In questa sede, infine, proprio gli studenti saranno protagonisti con le domande che vorranno porre ai relatori, con la condivisione delle loro riflessioni, con l’esposizione delle loro opere d’arte, con la premiazione dei migliori elaborati.

Il programma prevede anche un momento di lettura drammatizzata da parte di Tommaso Ferrini e Matteo Pecorini dell’Associazione Verso Oklahoma.

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