domenica 6 febbraio 2022
Un ambulatorio solidale per rispondere alla povertà sanitaria

E' da due anni, cioè da quando è scoppiata la pandemia, che abbiamo compreso ancor di più quanto la nostra salute sia il bene più prezioso da custodire e difendere. Questo tempo, però, sta mostrando anche i limiti del nostro sistema sanitario che, tutto concentrato a rincorrere l'emergenza, rischia di lasciare indietro i più deboli della società. La prossima Giornata mondiale del Malato, che ogni anno cade l'11 febbraio, ci offre l'occasione per andare alla ricerca di realtà locali che sono in prima linea nel contrasto alla povertà sanitaria e che considerano il malato più importante della sua malattia, un elemento importante richiamato anche da Papa Francesco nel suo Messaggio.

L'esperienza che vi presentiamo è quella del nuovo Ambulatorio della Carità – San Luigi Guanella, aperto pochi mesi fa a Firenze, nella parrocchia Corpus Domini al Bandino, in via Reims. E' un'iniziativa nata grazie all'Opera don Guanella, presente nel territorio diocesano da quasi cinquant'anni attraverso il servizio silenzioso ed operoso dei Servi della Carità, fondati dal sacerdote canonizzato nel 2011 da papa Benedetto XVI.

Siamo nel quartiere Gavinana, nel quadrante sud della città. E' qui che si trova quella che in questi anni è diventata una “parrocchia samaritana” al cui interno, grazie anche all'incoraggiamento dei superiori guanelliani, si è costituito questo studio medico solidale che vede la partecipazione volontaria e gratuita di ben dodici medici, una psicologa e un infermiere professionale. Il ventaglio delle offerte quanto a figure mediche disponibili è davvero notevole: abbiamo due geriatri, due pediatri, un internista, un nefrologo, un ginecologo, un ortopedico, un diabetologo e un medico di medicina generale.

La sinergia tra il personale sanitario e i volontari permette di garantire le cure di base per patologie frequenti spesso trascurate per l'impossibilità da parte di alcune fasce della popolazione (soprattutto anziani, donne, stranieri, bambini) di accedere alle strutture sanitarie pubbliche o private a cui si associa una mancata conoscenza dei percorsi da intraprendere. L'Ambulatorio si propone anche il compito di facilitare l'accesso ai servizi socio-assistenziali, soprattutto per quanto concerne gli uffici territoriali preposti al reinserimento dei senza fissa dimora, realtà difficilmente conosciute e comunque considerate lontane da coloro che vivono sulla strada e quindi l'accesso ad esse rimane complesso per gli stessi.

L'Ambulatorio solidale si inserisce nel contesto della Caritas parrocchiale che è già presente sul territorio da tempo con il centro di ascolto settimanale e la distribuzione quindicinale di generi alimentari di prima necessità. Proprio la presenza del centro di ascolto e la collaborazione attiva con la Caritas diocesana e con le istituzioni del territorio, in primis il Comune e il Quartiere 3, sta rendendo più efficace l'iniziativa nell'ambito parrocchiale.

Il percorso delle prestazioni sanitarie erogate dallo studio medico prevede innanzitutto una valutazione attenta delle richieste e dei bisogni individuali da parte del Centro di ascolto della Caritas. Coloro che realmente necessitano di un aiuto medico vengono segnalati al parroco don Antonio De Masi che, insieme al coordinatore medico dell'ambulatorio Giuseppe Curciarello, provvede ad un ulteriore esame della richiesta e alla prenotazione della visita medica nello studio solidale. Insieme alla visita, al paziente vengono fornite anche indicazioni di percorsi sanitari utili, attraverso la rete professionale costituita dagli operatori volontari della struttura.

L'Ambulatorio ha quasi tre mesi di vita essendo stato benedetto e inaugurato il 14 novembre 2021, in concomitanza della quinta Giornata mondiale dei poveri voluta da Papa Francesco. Per il momento il bilancio è più che positivo come spiega il parroco don Antonio: “Lottare contro la malattia è doveroso, perché la salute è dono di Dio. Ma è importante anche saper leggere il disegno di Dio quando la sofferenza bussa alla porta di ciascuno di noi. Il progetto parrocchiale spinge volontari e assistiti a collaborare a questo mistero che abbraccia la vita dell'uomo ed è capace di leggerla alla luce della Pasqua di Cristo”.

Siamo anche alla vigilia della 22ma Giornata di raccolta del farmaco che, da due anni, è spalmata su una settimana. Dall'8 al 14 febbraio, grazie al Banco Farmaceutico, in 5.000 farmacie in tutta Italia sarà possibile acquistare un farmaco da banco per i bisognosi. C’è un’emergenza che, con o senza Covid, si protrae da anni (e col Covid si è aggravata): si tratta delle persone in condizione di povertà sanitaria. Nel 2021, erano 600.000, e hanno chiesto aiuto alle realtà assistenziali per farsi curare, (163.000 persone in più del 2020, pari al +37%).

Dal 2000, ogni anno, il secondo sabato di febbraio, migliaia di volontari di Banco Farmaceutico presidiano le farmacie che aderiscono all’iniziativa, invitando i cittadini a donare uno o più farmaci per gli enti caritativi del territorio. Ogni ente è collegato a una o più farmacie della propria provincia; il farmacista, in base alle indicazioni ricevute dagli enti, indirizza il cliente, suggerendo le categorie di farmaci di cui c’è maggiore ed effettivo bisogno. Inizialmente la GRF - che riguarda i soli farmaci senza obbligo di ricetta medica – si è concentrata sulle categorie più utilizzate: antinfluenzali, antinfiammatori e antipiretici.

Nel corso degli anni, la progressiva crescita quantitativa dei farmaci raccolti ha permesso a Banco Farmaceutico di dare una risposta più adeguata e puntuale al bisogno farmaceutico degli enti caritativi, arrivando a coprire quasi tutte le categorie dei prodotti “da banco”: farmaci per disturbi gastrointestinali, antimicotici topici, antibiotici, antisettici e disinfettanti, antipiretici, preparati per la tosse, antistaminici per uso orale, decongestionanti nasali, anestetici locali e altre tipologie.

In 20 anni la Giornata di Raccolta del Farmaco ha raccolto oltre 5.600.000 farmaci, per un controvalore commerciale di circa 34 milioni di euro. L’ultima edizione, che in occasione dei 20 anni di Banco Farmaceutico è durata una settimana (dal 4 al 10 febbraio 2020), ha visto il coinvolgimento di 4.944 farmacie e oltre 22.000 volontari; dei 541.075 farmaci raccolti hanno beneficiato oltre 473.000 persone assistite dai 1.859 Enti convenzionati con Banco Farmaceutico.

Per maggiori informazioni e per trovare le farmacie aderenti nella propria città è possibile collegarsi al sito bancofarmaceutico.org.

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