giovedì 14 dicembre 2023
Fondazione Alice: dove diventa realtà ciò che può sembrare utopia

“Conosco un posto dove puoi tornare / conosco un cuore dove attraccare / conosco un posto dove puoi tornare / conosco un cuore dove puoi stare”.

E' stata “L'assenza” di Fiorella Mannoia, interpretata da uno straordinario duo di chitarra e voce composto da Giampaolo Pampaloni e Bianca Paccosi, a fare da colonna sonora alla quattordicesima edizione del convegno “All'origine della Gratuità” che si è svolto sabato 9 dicembre, nel suggestivo scenario del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.

Un appuntamento, ormai diventato tradizione nella vita della città di Firenze, che ha l'obiettivo di raccontare il volontariato in tutte le sue sfumature e mettere a confronto i protagonisti di questo mondo così importante nella società italiana. Da qualche anno, poi, questa giornata è anche l'occasione per assegnare il Premio intitolato alla memoria di don Paolo Bargigia, il sacerdote fiorentino scomparso nel 2017 dopo una lunga malattia vissuta come una nuova chiamata del Signore.

Quest'anno il riconoscimento è andato alla Fondazione Alice rappresentata alla cerimonia dal presidente Simone Ciulli e dal giovane Maurice. Nella motivazione si legge che “la Fondazione Alice da tanti anni accoglie persone con gravi disabilità intellettive offrendo a chiunque, abili e non, un luogo che è diventato una fraternità dove ognuno dà il suo contributo per quello che è”.

La particolarità di questa realtà è che non solo accoglie disabili ma offre lavoro a persone con disabilità. Inoltre la Fondazione ha lanciato da poco un progetto nelle scuole, chiamato Dialoghi sulla disabilità, e vuole ampliare la propria attività nel campo dell'agricoltura oltre che creare un luogo dove persone con disabilità possano trascorrere periodi di vacanza in autonomia.

“La diversità – si legge ancora nella motivazione -, anche la più complessa, può essere accolta e vissuta fino in fondo, così che quello che può sembrare un'utopia presso la Fondazione Alice è diventato realtà”.

A proposito di progetti diventati reali, nel Salone dei Cinquecento sono risuonate le voci di chi ogni giorno lavora per offrire aiuto all’altro. Tra i protagonisti dell'evento, infatti, ci sono stati alcuni esponenti della Fondazione Avsi, organizzazione no profit nata nel 1972, che opera in 40 Paesi attraverso 364 progetti di cooperazione.

Il segretario generale Giampaolo Silvestri e due cooperanti hanno testimoniato il loro impegno per un mondo in cui la persona, consapevole del suo valore e della sua dignità, sia protagonista dello sviluppo integrale suo e della sua comunità. Nel corso dei loro interventi, sono stati illustrati alcuni progetti, in particolare quelli in Siria e Ucraina che sono anche al centro delle nuove Tende, la campagna di raccolti fondi che si tiene in tutta Italia.

In Siria Avsi è presente stabilmente dal 2015 per sostenere la popolazione, provata da 12 anni di guerra e da una crisi economica, sanitaria e sociale. A Damasco, Aleppo e Lattakia i volontari realizzano attività di sostegno alle donne e attività educative per i bambini. Tra i progetti più importanti è stato segnalato quello di “Ospedali Aperti”, che sostiene tre ospedali non profit e quattro dispensari, per garantire cure mediche gratuite e di qualità.

Dopo il terremoto del 6 febbraio 2023, la Fondazione è intervenuta anche nel portare aiuti umanitari di primissima emergenza, e in un secondo momento per garantire cure, sostegno psicosociale e sostegno economico ai terremotati.

Per l'Ucraina, dall’inizio del conflitto nel febbraio 2022, Avsi si è attivata per aiutare i milioni di persone hanno lasciato le loro case per sfuggire ai bombardamenti, in Ucraina e nei Paesi in cui hanno trovato rifugio, come Polonia, Romania, Moldavia, Italia. Nel primo anno di conflitto ha assistito 195 mila persone.

Nel corso della mattinata, a cui ha presenziato tra gli altri il vescovo di San Miniato mons. Giovanni Paccosi, hanno portato il proprio saluto l'assessore comunale al welfare Sara Funaro e l'arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori.

L'assessore ha sottolineato che l'appuntamento organizzato dalle principali organizzazioni del volontariato fiorentino e toscano “accende i riflettori su tutte le situazioni di fragilità, non solo nel nostro Paese ma nel mondo. Noi siamo profondamente convinti che bisogna valorizzare sempre di più il mondo del volontariato e della cooperazione e tutti quelli che sono i principi di solidarietà e di pace nel mondo”.

Il cardinale ha detto che “davanti a questa miopia collettiva, a questo sonnambulismo diffuso, voi ci testimoniate un'altra possibilità. Le tante realtà che si raccolgono attorno a questo incontro sono il segno concreto di un'alternativa possibile. Voi vedete i veri bisogni, voi vi accorgete delle sofferenze e delle indigenze dei nostri fratelli e sorelle e vi lasciate interpellare da esse, vi lasciate commuovere. E' dal sorprendersi guardando Cristo, dall'incontro con Dio che fa sua la nostra indigenza e fragilità, che sempre nuovamente scaturisce quella gratitudine che consente di vedere e quella commozione che ci consente di amare ciò che il mondo scarterebbe”.

Soddisfatto dell'evento si è dichiarato Luigi Paccosi, presidente del Cesvot Toscana. “E' la quattordicesima edizione. Tutti gli anni abbiamo degli ospiti eccezionali. Questa volta abbiamo la realtà dell'Avsi, una ong che ha progetti in 40 Paesi del mondo, soprattutto nelle zone più disastrate. Dove c'è la guerra, in Siria, in Ucraina, in Palestina, loro sono molto presenti. L'idea è far vedere che anche in queste realtà così martoriate ci sono positività ed esperienze di costruzione”.

Un testimonianza in grado di convogliare nuove energie sul mondo del volontariato. “Uno è attratto perché uno vede degli esempi positivi. Quindi l'idea dell'incontro è proprio far vedere queste persone in azione per fare in modo che tanti altri possano appassionarsi perché la natura dell'uomo ci spinge ad interessarci ai bisogni degli altri. Quindi speriamo che altri possano iniziare questa attività”.

Al termine della mattinata, il presidente della fondazione del Banco Alimentare della Toscana, Leonardo Berni, ha comunicato ai presenti i dati relativi alla Colletta alimentare che si è svolta il 18 novembre scorso. La ventisettesima edizione ha fatto registrare un segno positivo (+ 6% rispetto all'anno scorso). Infatti, hanno aderito 486 supermercati e hanno partecipato circa 10.000 volontari. Sono stati raccolti oltre 400 tonnellate di alimenti che andranno agli assistiti nelle strutture della regione. L'aumento della raccolta è arrivata addirittura al 20% nelle zone che hanno subito il disastro dell'alluvione. “Questo dato dimostra non solo la generosità delle persone ma anche che scoprirsi bisognosi ci aiuta, ci apre al bisogno dell'altro”.

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