
Quando l’educazione è speranza: la forza del sostegno a distanza
Persona, educazione, presenza, esperienza, comunità. Sono queste le parole chiave che guidano l’opera di AVSI, una ONG attiva in 42 Paesi nel mondo, che fa della relazione umana il cuore della cooperazione. In un contesto globale segnato da progetti faraonici spesso fallimentari, ciò che davvero cambia la vita delle persone è l’esperienza concreta, autentica, quotidiana, vissuta.
Una presenza viva in Kenya
Antonio Masuri, cooperante AVSI in Kenya, testimonia quanto un’esperienza umana vera possa essere generativa: “Dove c'è un'esperienza umana autentica, la gente cambia. I progetti nati solo su carta spesso crollano. Noi, invece, partiamo dalla persona”.
Cos’è e come funziona il sostegno a distanza secondo AVSI
Il sostegno a distanza, per AVSI, non è un semplice contributo economico ma un rapporto educativo e umano. Chi decide di aderire al progetto sceglie di accompagnare un bambino nel suo percorso di crescita e formazione, con un contributo annuale che garantisce: l’accesso alla scuola e a tutto il materiale scolastico necessario; almeno un pasto al giorno e un’alimentazione sana; cure mediche gratuite e controlli sanitari regolari; attività extrascolastiche, percorsi educativi e di sviluppo personale; un supporto diretto alla famiglia del bambino, per rafforzarne le capacità economiche e sociali.
Tutto questo avviene in un rapporto personale: il sostenitore riceve aggiornamenti, lettere, disegni e può seguire concretamente i progressi del bambino. In alcuni casi, può anche incontrarlo durante viaggi organizzati nei Paesi di intervento. È un cammino di condivisione e fiducia reciproca.
Una storia che ha toccato il cuore
Monica ed Emanuele, una famiglia residente vicino a Milano, hanno vissuto questa esperienza in modo profondo. All’inizio, raccontano, c’era il rischio che tutto diventasse una routine. Ma poi è arrivata la guerra in Medio Oriente. Il ragazzo che sostenevano, Hussein, viveva nel sud del Libano. Suo padre era un operaio. Nell’ottobre 2024, durante i bombardamenti israeliani, Hussein è morto mentre andava nei campi con il padre.
“Non diamo solo soldi – raccontano – non siamo stati guardati come dispensatori, ma come parte di una storia. Questo dolore ci ha fatto sentire coinvolti. La guerra è diventata parte della nostra vita. Hussein era diventato come un figlio, era uno di noi.”
Un gesto che educa
Tiziana lo definisce “un gesto educativo che educa chi lo fa e chi lo riceve”. Elena aggiunge: “Questo gesto cambia la vita degli altri, ma soprattutto cambia la nostra. È un compimento di sé”.
Attraverso AVSI, Monica ed Emanuele hanno sostenuto la famiglia di Hussein, raccontando la loro esperienza ad amici e parenti. Questo ha generato nuovi gesti di solidarietà: “Con il tuo piccolo sì – dice Emanuele – muovi il mondo intorno a te.”
Un'umanità nuova
Alla radice di tutto c’è uno sguardo diverso sulla persona. “Diamo il pane, ma anche uno sguardo che rivela il valore di chi abbiamo davanti – racconta Monica –. È uno sguardo che nasce dal fatto che c’è Cristo. Anche se non lo nomini, è un’umanità nuova che smuove tutta la realtà.”
L’incontro a Firenze e la Campagna Tende AVSI
Tutte queste testimonianze sono state condivise durante un incontro pubblico tenutosi presso la Libreria Universitaria Campus nel quartiere Novoli di Firenze. L’evento rientra nella Campagna Tende AVSI 2024/2025, intitolata “Educazione è speranza”, che intende raccogliere fondi e consapevolezza per garantire l’accesso all’istruzione a migliaia di bambini e giovani nei contesti più difficili del mondo.
È stato un momento ricco di emozioni e riflessioni che ha permesso a tanti partecipanti di scoprire come il sostegno a distanza non sia solo un aiuto concreto, ma un’occasione di crescita e trasformazione per chiunque vi si coinvolga.
Un contesto internazionale sfidante
Il sostegno a distanza e, più in generale, la cooperazione internazionale, oggi affrontano una sfida ulteriore: il progressivo disinvestimento da parte di molti governi. Un esempio emblematico è stato l’approccio dell’amministrazione Trump negli Stati Uniti, che ha operato tagli significativi ai fondi destinati all’aiuto allo sviluppo, riducendo drasticamente il sostegno a programmi educativi, sanitari e umanitari nei Paesi più fragili. Questi tagli hanno messo in difficoltà molte realtà impegnate sul campo, evidenziando quanto sia fondamentale il coinvolgimento diretto della società civile e di singoli cittadini.
In un tempo di crisi e disimpegno istituzionale, storie come queste dimostrano che la vera rivoluzione parte da relazioni semplici, ma profonde. E che il cambiamento nasce da chi sceglie, ogni giorno, di esserci.
Cos'è AVSI
Fondata nel 1972, AVSI è una fondazione non governativa che realizza progetti di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario in ambito educativo, sanitario, economico e sociale. Al centro del suo lavoro c’è la persona, considerata sempre nella sua dignità e capacità di relazione. AVSI opera in situazioni di povertà, emergenza e marginalità con l’obiettivo di promuovere uno sviluppo sostenibile, attraverso la valorizzazione delle risorse locali e la costruzione di comunità solide e consapevoli.

